Venerdì, 16 Gennaio 2009 11:46

Le fondamenta di un accordo

Scritto da  Gerardo

Israele vs. Gaza. I rapporti di forza militare si traducono in rapporti di vittime: siamo nell’ordine 1:100, ovvero, per ogni israeliano che muore, muoiono 100 palestinesi. L’assonanza con un’eco non troppo lontana nel tempo è guastata solo dalla diversa proporzione…
Al solito, diffondiamo il testo di Avaaz.Org, che puoi leggere nel seguito e nel quale Paul, Graziela, Ricken, Luis, Alice, Brett, Ben, Iain, Paula, Veronique, Milena e tutto il team di Avaaz, “con speranza e determinazione” sostengono che tali fondamenta sarebbero chiare.

Lo spargimento di sangue a Gaza sta crescendo - le fatalità si aggirano intorno alle 800 persone di cui quasi la metà civili e più di 250 bambini. Gli Israeliani, grazie a aeroplani e artiglieria, bombardano aree urbane densamente popolate, scuole delle Nazioni Unite incluse, migliaia i feriti a più di 1.5 milioni di civili terrorizzati non hanno via di scampo da questo territorio prigione. I confini sono stati sigillati. Hamas continua a combattere e a lanciare razzi su Israele: 11 Israeliani sono morti, anche da fuochi amici.

La nostra chiamata mondiale per un cessate il fuoco internazionalmente garantito sta iniziando a farsi sentire chiara e forte, guadagnandosi il supporto dei leaders d`Europa, del Medio Oriente e senza dubbio: le fondamenta per un accordo stanno diventando chiare. Ma Israele continua a rifiutare la via della tregua, e l’ex presidente Bush sta bloccando un cessate il fuoco negoziato dalle Nazioni Unite, cercando invece di imporre un’alternativa incline al rendere legittima da parte di Israele il soffocamento e isolamento di Gaza.

Quel che è troppo è troppo. Non possiamo permettere che Bush & Co. blocchino un giusto cessate il fuoco. 250,000 hanno firmato la petizione per il cessate il fuoco, arriviamo a mezzo milione - lo pubblicheremo con un duro-colpo avviso sul Washington Post e lo consegneremo ai membri Consiglio della Sicurezza delle Nazioni Unite durante riunioni - segui il link sotto per vedere l`avviso, firma la petizione, e inoltra questo messaggio a tutti i tuoi amici e familiari:

http://www.avaaz.org/it/gaza_time_for_peace

Il nostro sforzo può davvero fare la differenza. Lo stesso ministro degli esteri israeliano assicura che una forte pressione internazionale, se intensa abbastanza, potrebbe assicurare un cessate il fuoco. Mentre la comunità internazionale continua i dibattiti e postpone il problema, sempre più civili muoiono ogni giorno. Un ufficiale di alto rango dell’ONU ha dichiarato “Non esiste un posto sicuro a Gaza. Qui tutti sono terrorizzati e traumatizzati”. Opponendosi a una risoluzione delle Nazioni Unite, secondo quanto si dice Bush propone di escludere Hamas da qualsiasi cessate il fuoco e lasciare carta bianca ad Israele, garantendo quindi che la violenza continui indisturbata. Ecco perché ci rivolgiamo al neoeletto presidente Obama e ai principali strateghi degli Stati Uniti, così come all’UE e ai principali leader internazionali, per raggiungere una risoluzione equa e stabile.

Affinché sia duraturo, il cessate il fuoco deve proteggere i civili e porre fine a tutti gli attacchi. Le incursioni e i bombardamenti israeliani così come i razzi palestinesi sono diretti al sud di Israele. È sempre più necessaria una supervisione internazionale alle frontiere, affinché siano riaperte le frontiere di Gaza per poter portare viveri, carburante, medicinali e altri beni di prima necessità, e per far sì che non ci sia un traffico di armi che tra l’altro è solamente aumentato con il blocco delle frontiere e per monitorare e rafforzare un bilaterale cessate il fuoco.

Hamas, che ha vinto le elezioni del 2006 e ora governa a Gaza, ha dichiarato che accetterà il suddetto cessate il fuoco. Dovrà mantenere la sua parola esattamente come lo dovrà fare Israele. Non esiste una soluzione militare per nessuna delle due parti – è giunto il momento che i poteri mondiali entrino in gioco proponendo un accordo equo che protegga i civili da entrambe le parti e permetta loro di vivere le proprie vite in pace e tranquillità. Firma la petizione ora con il link qui sotto e invia il messaggio a tutti quelli che conosci – lo pubblicheremo sul Washington Post e non solo, e cercheremo di raggiungere incontri faccia a faccia per consegnare la petizione all’equipe di Obama, al Consiglio di Sicurezza dell’ONU e ai leader europei:

http://www.avaaz.org/it/gaza_time_for_peace

Con speranza e determinazione,

Paul, Graziela, Ricken, Luis, Alice, Brett, Ben, Iain, Paula, Veronique, Milena e tutto il team di Avaaz
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